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NUOVA GOLF V
IN SINTESI
Ottobre
2003 la V generazione della Golf viene introdotta in alcuni
mercati europei ed entro la fine dell'anno la Volkswagen
sostiene ne verranno prodotte 135.000, mentre per il 2004
si pensa che si arrivi ad un volume di 600.000 unità.
Nella Golf V si percepisce un evidente aumento di spaziosità,
dinamicità,
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sicurezza,
qualità e fascino che fenno di questa vettura
un talento versatile, apprezzato da milioni di persone.
Denominatore comune del cliente Golf?
Impossibile trovarne uno, cosi anche questa nuova versione
raggiungerà un numero estremamente diverso di
persone. |
Nellla nuova Golf si possono apprezzare la perfezione
delle soluzioni nei dettagli, i materiali pregevoli,
la combinazione di tecnologia eccellente, estetica affascinante.
La Golf della V generazione riesce a soddisfare tutto
ciò con un design inconfondibile, dinamico e
senza tempo. |
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Mentre
i vari concorrenti di Golf si moltiplicano per rubarle
quote di mercato, lei rimane la numero uno, rimanendo
nel suo segmento leader indiscussa.
Se ai tempi della prima serie della Golf esistevano in
Europa circa dieci concorrenti dirette, oggi se si vanno
a contare tutti i modelli della concorrenza si arriva
a 130 in otto sottosegmenti diversi lottano con Golf per
conquistare quote di mercato dominato da Golf. |
Negli ultimi 29 anni ogni giorno in tutto il mondo 2100
persone hanno scelto di acquistare Golf.
La Golf con il tempo è diventata "l'auto"
per antonomasia, un punto di riferimento per la concorrenza,
lunica vettura della classe compatta con uno status
veramente "interclassista". |
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DESIGN
Dal
suo debbutto, circa trent'anni fa, la Golf è
rimasta sempre inconfondibile, è uno dei segreti
del suo successo a livello momdiale.
La parte anteriore della Golf V è stata riplasmata
fin o all'ultimo dettaglio fende l'aria con un'aerodinamica
ottimale. Inconfondibili sono i due fari tondi anteriori
che ne sottolineano ulteriormente il dinamismo. |
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Molto
bella anche la coda, possente e con le spalle accentuate,
ricche di tensione che tendono a sottolineare la grinta
della Golf. I gruppi ottici posteriori riflettono l'inconfondibile
design Volkswagen. Il grande lunotto assicura l'eleganza
tipica Volkswgen senza nulla togliere alla visibilità.
Lo spoiler integrato nel tetto conferisce un tocco sportivo-aerodinamico. |
A
volte sono solo piccole cose, che rispecchiano una precisione,
una qualità ed un amore per i particolari veramente
notevoli, uno fra tutti è l'emblema VW integrato
nel cofano posteriore come maniglia.
Esercitando su di esso una leggera pressione sulla parte
posteriore si alza e si trasforma in un perfetto e sicuro
meccanismo di apertura del portellone. |
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Fondamentalmente
la nuova Golf è caratterizzata da una carrozzeria
dalla forma molto aerodinamica.
E' il risultato, tra le altre cose, di fessure estremamente
ridotte, finestrini e fari a livello della carrozzeria,
ottimi specchietti retrovisori ottimizzati dal punto di
vista aerodinamico cosi come i componenti del sottoscocca
della |
vettura
sviluppati anchessi nella galleria del vento.
Ottimizzando il profilo del cofano posteriore i censtro
stile tedesco ha trovato un compromesso ideale tra il
coefficiente di resistenza all'aria, fondamentale per
prestazioni e consumo, e la forza ascensionale posteriore,
molto importante per dinamica e sicurezza di marcia |
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INTERNI
Con
la nuova Golf prosegue nell'abitacolo un cammino contrassegnato
da una funzionalità cristallina e da una grande
qualità estetica e tattile.
Anche se per questa quinta generazione non è stato
utilizzato alcun elemento della precedente, l'abitacolo
della Golf V risulta familiare, tutti i suoi comandio
sono intuitivi, organizzati in modo chiaro e logico. |
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La
nuova Golf riesce a convincere anche per la sua ergonomia,
che ripsetto al modello precedente risulta ulteriormente
ottimizzata.
Anche la spaziosità è stata nettamente
migliorata, nella parte posteriore lo spazio per le
gambe aumenta di 52 mm mentre quello per la testa di
24 mm.
Conducente e passeggero anteriore hanno 8 mm in più
per la testa. |
Nel
suo complesso si è riusciti ad aumentare la lunghezza
dell'abitacolo di 54 mm, ne trae vantaggio anche il
volume del bagagliaio che ora con 20 litri in più
arriva a 350 litri.
Ogni livello di funzione all'interno della Golf V è
chiaramente distinta, tutti i pulsanti e gli interruttori
si utilizzano in modo intuitivo. |
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Sopra
il tunnel centrale sono situati i comandi della ventilazione
o del climatizatore. Più in alto troviamo gli interruttori
per il lunotto termico, ricircolo dell'aria e riscaldamento
dei sedili.
I nuovi impianti radio e di navigazione sono dotati di
un grande display centrale. Comando per i lampeggiatori
d'emergenza, diffusori dell'aria si trovano sulla sommità
della console centrale. |
Ottima la struttura dei sedili, completamente rinnovati
che oltre ad avere le caratteristiche ergonimiche fondamentali
sono stati ridefiniti per quanto riguarda le zone di
regolazione.
La flessibiltà dell'abitacolo è ulteriomente
aumentata anche grazie alla possibiltà di di
richiedere lo schienale del sedile anteriore abbattibile. |
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MOTORE
Inizialmente
la nuova Golf verrà presentata sul mercato con
due motorizzazioni a benzina un 1.4 da 55 Kw (75 CV) ed
un 1.6 FSI da 85 KW (115 CV) e due motori tubodiesel il
1.9 TDI da 77 Kw ( 105 CV) ed il 2.0 TDI da 103 Kw ( 140
CV). In seguito verranno presentate altre quattro motorizzazioni
due motori FSI un 1.4 da 66 Kw ( 90 CV) ed un 2.0 FSI
da 110 Kw ( 150 CV) un motore 1.6 da 75 Kw ( 102 CV) ed
un 2.0 SDI con sistema di iniezione pompa. |
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Il
motore 1.6 FSI è un innovativo motore a iniezione
diretta di benzina che unisce alle alte prestazioni
bassi consumi.
In 10,8 secondi la Golf 1.6 FSI raggiunge i 100 Km/h
e la sua velocità massima è di 192 km/h.
Tutto ciò con un consumo medio di soli 6,4 litri
di carburante. Il nuovo 1.6 FSI riesce a sviluppare
85 Kw (115 CV) a 6000 giri ed una coppia massima di
155 Nm a 4000 giri. |
CAMBIO AUTOMATICO DSG
Il cambio a doppia frizione (DSG) segna l'inizio di una nuova era per i sistemi di trasmissione. Esso fonde le migliori caratteristiche dei cambi tradizionali - manuali e automatici - e pone fine al tradizionale conflitto tra sportività, comodità ed economicità.
Questo cambio automatico, a sei rapporti, è davvero unico poiché consente una selezione fluida delle marce che non interrompe la trasmissione di potenza. E' possibile impiegarlo in modo tradizionale e totalmente automatico, oppure tramite una selezione sequenziale dei rapporti.
Ciò è reso possibile dalla presenza di due frizioni a bagno d'olio che garantiscono un'accelerazione continua e senza sbalzi dalla partenza da fermo fino alle alte velocità.
In particolare, il cambio a doppia frizione rende molto agevoli le manovre di sorpasso. Il DSG non è stato concepito solo per assicurare una maggiore fluidità del cambio, ma anche per ridurre i consumi. Ad esempio, il 2.0 TDI consuma sostanzialmente la stessa quantità di carburante sia con il cambio manuale tradizionale a sei marce, sia con il DSG.
DSG: cambio ad innesti diretti
Il rivoluzionario cambio ad innesti diretti (DSG) e' il compromesso ideale tra versione manuale e automatica.
Nel campo dei cambi, il Gruppo Volkswagen è all’avanguardia assoluta. Lo
dimostrano innovazioni come multitronic® realizzato
nel 1999, il primo cambio automatico moderno a variazione continua.
E ora il cambio ad innesti diretti DSG rappresenta il connubio ideale
fra la sportivita' del manuale e il comfort dell’automatico.
Un’invenzione brillante per avere una marcia sempre attiva,
con la successiva pero' gia' pre-ingranata. In altre parole, accelerando
ad esempio in terza, la quarta e' gia' ingranata e manca solo la
chiusura della frizione. Una volta raggiunto il numero dei giri
che richiede il cambio di marcia, la prima frizione si apre, lasciando
libera la terza marcia, contemporaneamente si chiude la seconda
frizione che attiva la quarta. Lo stesso principio funziona scalando:
la gestione elettronica riconosce quando il conducente intende scalare
ad un rapporto basso (ad esempio dopo aver frenato per una curva)
e lo tiene pronto con la seconda frizione.
Regia elettronica
I cambi di marcia risultano molto armonici sia che si lasci
la regia all’elettronica sia che si scelga individualmente
il momento in cui cambiare agendo sulla leva tiptronic o sui bilancieri
del volante. Quando il selettore del cambio e' posizionato su “
S” (che sta per “ sportivo” e porta il motore
a regimi piu' elevati prima di cambiare marcia), in caso di frenata
e relativa scalata la gestione elettronica da' persino un dosato
colpo di acceleratore prima dell’innesto – quasi volesse
fare l’antica “ doppietta” – che suona perfetto
anche acusticamente.
Per chiarire meglio, soprattutto agli amanti del cambio manuale
tradizionale, la cui sportivita' resta ineguagliabile, possiamo
confermare che la Volkswagen Golf con cambio DSG risulta piu' veloce che
con quello tradizionale per il semplice motivo che, grazie alla
seconda frizione, l’accelerazione non si interrompe. I 6,4
secondi per passare da 0 a 100 km/h corrispondono a cio' che ci
si aspetta da un’auto con un motore cosi' potente, ma la sensazione
di accelerazione che si ha guidando una GTI e' quella di essere
entrati in una nuova era della sportivita'.
Accelerazione ottima
In una vettura con cambio manuale i valori ottimali di accelerazione
sono molto difficili da raggiungere nella pratica, poiche' e' necessario
dosare accuratamente acceleratore e frizione per non far girare
a vuoto le ruote motrici. Sulla GTI DSG questa limitazione tecnica
viene superata dalla gestione elettronica e cosi' il conducente
deve solo pigiare a fondo sull’acceleratore. E qui si ha l’unico
punto in comune fra il cambio DSG e quelli automatici: entrambi
consentono di raggiungere i valori massimi di accelerazione semplicemente
premendo a tavoletta sull’acceleratore, cosa impossibile con
il cambio manuale.
Con DSG cio' funziona talmente bene, che i progettisti Audi hanno
voluto aggiungere un’ulteriore raffinatezza: il "Launch
Control". Il conducente della GTI inserisce il selettore
del cambio DSG nella posizione “automatico”, sceglie
il programma “S”e tiene premuto con il piede sinistro
il pedale del freno. Quindi da' tutto gas sull’acceleratore
con il piede destro e il motore sale fino a 3.000 giri. Lasciando
il pedale del freno la vettura parte come un missile, ma in modo
elegante, senza far stridere le gomme sull’asfalto.
I puristi obietteranno che questa e' una versione di Launch Control
molto meno aggressiva di quella impiegata in Formula Uno ma non
va dimenticato che la GTI , pur con la porzione di divertimento
che offre, e' un prodotto di serie e che questo cambio deve durare
(e dura) ben piu' a lungo dei 300 chilometri di una corsa.
Tecnicamente DSG non e' invece comparabile con l’assai confortevole
cambio automatico multitronic® progettato da Audi.
Con DSG la fluidita' e' analoga, ma il cambio si comporta in modo
del tutto diverso. In questo caso non vi e' nessun adattamento fra
numero di giri e coppia, il motore della GTI utilizza un cambio
classico con rapporti di trasmissione predefiniti. E gia' dal rumore
si sente la differenza: multitronic® ronza uniformemente,
mentre DSG rende percettibile in quale fase di accelerazione si
trova l’auto con le tradizionali variazioni del numero di
giri del motore.
Per concludere, questo cambio ad innesti diretti e' una tecnologia
innovativa che non presenta svantaggi, ma incrementa considerevolmente
il piacere di guidare. Cio' vale anche per gli automobilisti che
se la vogliono prendere con calma, ai quali basta inserire il selettore
su “automatico” per affidare alla gestione elettronica
la decisione del momento piu' opportuno in cui cambiare.
Un ulteriore vantaggio che offre questa tecnologia innovativa e'
il risparmio di carburante: il cambio marcia, infatti, non produce
piu' alcuna perdita di potenza che deve poi essere recuperata dalla
marcia piu' alta. Il DSG e' concepito essenzialmente in funzione
della spiccata sportivita' e per il massimo piacere di guida.
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