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La Corvette è un'automobile sportiva prodotta dalla Chevrolet a partire dal 1953. Può essere considerata la prima vettura di questo segmento realizzata negli Stati Uniti d'America, tanto da divenire la vettura sportiva statunitense per antonomasia. È tuttora in produzione.

Storia

Fu Harley Earl, uno dei più importanti designer di automobili statunitense, a convincere la General Motors, gruppo al quale apparteneva il marchio Chevrolet, della necessità di realizzare una vettura sportiva a due posti.

Il prototipo della Corvette venne presentato al Motorama Show presso il Waldorf-Astoria Hotel di New York nel Gennaio 1953 ed era siglato come progetto EX-122 (durante le fasi di sviluppo all'interno del centro studi GM si usava il nome Project Opel per tenerlo segreto).

L'EX-122 differisce dalla Corvette entrata in produzione nello stesso anno solo per pochissimi dettagli: la scritta Chevrolet accanto all'emblema sul cofano; le prese d'aria per l'aereazione dell'abitacolo sui passaruota; le serrature delle portiere; il fregio e la posizione della scritta Chevrolet sulle fiancate; le cromature del motore Blue Flame Special[1].

Il nome, che sembra venisse proposto da Myron Scott, derivava da quello della Corvetta, una piccola unità navale. La carrozzeria di questa vettura era realizzata con un materiale all'epoca piuttosto nuovo: la fibra di vetro. Venne utilizzato questo materiale per evitare il problema delle quote sull'acciaio ancora in vigore dopo la fine della seconda guerra mondiale. Per la parte meccanica furono impiegate delle parti standard già prodotte dalla Chevrolet, che in quel periodo era il marchio di ingresso alla gamma General Motors. Come motore fu scelto il motore 6 cilindri in linea Blue Flame da 4,6 L (283 in3) che veniva impiegato su alcuni mezzi commerciali. Per la trasmissione venne impiegata la Powerglide, una trasmissione automatica a due rapporti. Anche i freni a tamburo erano componenti standard Chevrolet.

Si lavorò sul motore per incrementarne le prestazioni montando una batteria di tre carburatori, modifica che era una esclusiva della Corvette. Nonostante questo però la vettura rimaneva sottopotenziata in confronto alle analoghe automobili italiane o inglesi dell'epoca. Anche i freni erano piuttosto lunghi nella loro azione mentre venne criticata la mancanza di una trasmissione manuale.

Nel 1954 divenne disponibile come optional un compressore centrifugo Paxton. Le vendite però continuarono a diminuire tanto che la General Motors prese seriamente in considerazione la cancellazione di questo modello. A farne continuare la produzione furono alcuni importanti eventi che si verificarono nello stesso periodo. Il primo fu costituito dalla introduzione, avvenuta nello stesso anno, del primo motore V8 Chevrolet dopo circa 40 anni. Il secondo fu l'influenza esercitata da Zora Arkus-Duntov sull'ufficio tecnico della General Motors. Infine la Ford introdusse il suo modello Thunderbird. Benché la Thunderbird si orientasse verso la fascia più lussuosa del mercato, piuttosto che verso quella sportiva, era una vettura a due posti come la Corvette.

In pratica la vettura venne trasformata da Arkus-Duntov montando il V8 che venne accoppiato ad una trasmissione manuale a tre marce. Con queste modifiche la Corvette venne trasformata da vettura per appassionati ad auto sportiva.

Il modello riscosse un grande successo rendendo la Corvette, una della più importanti vetture mai realizzate.

Generazioni

La Corvette è in produzione da molti anni ed ha subito una costante evoluzione. Più che di versioni ci si riferisce con il termine generazione ai diversi modelli prodotti. Queste generazioni vengono identificate con i termini C1, C2, C3 e via di seguito fino alla C6 oggi in vendita. Oltre a questo termine le varie versioni vengono identificate anche da particolarità meccaniche che le caratterizzano.

C1

Corvette C1 del 1957

La C1 rappresenta la prima Corvette prodotta. Inizia con il modello del 1953 per concludersi con il modello del 1962. Le Corvette di questo periodo sono anche chiamate solid axle (ponte rigido) in quanto fino al 1963 non furono disponibili le sospensioni a ruote indipendenti. In questo periodo (1957) divenne disponibile a richiesta il motore dotato di sistema di iniezione. Con questo sistema il propulsore forniva 290 hp (216 kW).

Nella pubblicità però questo valore venne ridotto a 283 hp perché la vettura veniva venduta con lo slogan secondo il quale la Corvette disponeva di un hp per ogni in3. Dato quindi che la cilindrata del motore, secondo il sistema consuetudinario statunitense, era di 283 in3 venne adottato quel valore per la potenza del motore.

Nel 1962 il motore Small-block della General Motors venne portato a 5,4 L (327in3). La potenza era ora di 360 hp (268 kW). Furono inoltre introdotti i finestrini elettrici (1956), la capote dotata di motore per l'apertura (1956), il cambio manuale a quattro velocità (metà del 1957) e freni e sospensioni migliorate (1957).

C2

Corvette C2

La seconda generazione della Corvette inizia nel 1963 e si conclude nel 1967. Questa versione venne disegnata da Larry Shinoda che si ispirò al progetto Q Corvette, vettura mai prodotta, realizzato da Chuck Pohlmann e Peter Brock sotto la supervisione di Bill Mitchell. Altre fonti di ispirazioni furono le linee della Jaguar E-Type e la cosiddetta Mitchell Sting Ray, vettura speciale di proprietà dello stesso Mitchell, che si ispirava alle forme e ai colori dello squalo Mako.

Con la seconda generazione viene introdotta la Sting Ray Coupé. Questa vettura aveva un lunotto posteriore dalla forma molto particolare essendo diviso in due parti e delle prese d'aria, non funzionati, sul cofano.

Nel 1964, per ragioni di sicurezza, verrà eliminato il lunotto e, stavolta però per ragioni estetiche, le prese d'aria.

Con la C2 furono introdotte le sospensioni a ruote indipendenti in luogo del solid axle. Per quanto riguarda la potenza del motore era di 365 hp (272 kW) nel 1963 e raggiunse i 375 hp (280 kW) l'anno successivo.

Vista posteriore della C2

Nel 1965 verranno introdotti come optional i freni a disco su tutte le quattro ruote e il motore Big-block da 6,5 L (396in3) V8 che forniva 425 hp (317 kW). Sempre in questo anno sul modello Sting Ray verranno montati i tubi di scarico con uscita laterale che verranno mantenuti fino al 1969. Venne introdotto, a richiesta, anche un motore da 5,4 L (327in3) dotato di iniezione. Questo motore comportava un sovraprezzo di 500 dollari mentre il 6,5 L solo di 145. Inoltre il 5,4 L forniva 55 hp (41 kW) meno del 6,5 L. Con la differenza di prezzo e la potenza a suo sfavore l'opzione del motore ad iniezione non fu molto popolare e solo un migliaio di vetture ne furono dotate. Questo risultato portò la Chevrolet a cancellare questo programma.

Nel 1966, per aumentare le prestazioni della vettura, la Chevrolet rese disponibile un modello di Corvette dotato di motore da 7 L (427in3), che sarà il motore di maggiore cilindrata mai montato su vetture di questa generazione.

L'anno successivo venne introdotta la L88, una versione della vettura dotata del motore 7 L, con potenza di 430 hp (321 hp). Di questi motori ne verranno però montati solo venti.

A partire dal 1967 e fino al 1969 verrà montata il Tri-Power, cioè una batteria di tre carburatori a doppio corpo realizzati dalla Holley.

Il modello del 1967 doveva essere l'ultimo di questa generazione ma a causa dei ritardi del modello che lo doveva sostituire, la C3, restò in produzione fino al 1968.

Tra le altre caratteristiche di questa generazione di Corvette si annoverano la radio AM/FM (metà del 1963), l'aria condizionata (1963), il piantone di sterzo telescopico (1965) e i poggiatesta (1966).

Per quanto riguarda gli impegni nelle competizioni venne creata nel 1962 la Corvette Grand Sport. Questa vettura, che si ispirava a quanto stava facendo Carroll Shelby con la Ford Mustang, era una versione leggera. Venne appositamente realizzata da Arkus-Duntov e ne era stata programmata una produzione di circa 100 esemplari anche se alla fine furono solo 5 le Grand Sport effettivamente prodotte. Tra le caratteristiche di questa versione si ritrova uno speciale pacchetto aerodinamico. Fu Dick Thompson il solo a portare alla vittoria questa auto vincendo sul circuito di Watkins Glen la Sport Car of America.

C3

Corvette C3

La terza generazione della Corvette è conosciuta anche come Mako Shark e venne anch'essa disegnata da Larry Shinoda. La C3 iniziò nel 1968 per concludersi nel 1982. Lo stile di questa vettura si dimostrò molto innovativo.

Nel 1969 la General Motors portò la cilindrata del suo motore Small-block a 5,7 L (350n3) e l'anno successivo il motore da 7 L fu portato a 7,4 L (454n3). Sempre nel 1970 il motore LT-1 toccava i 370 hp (276 kW) mentre nel 1971 il 7,4 L arrivò a 425 hp (317 kW).

Con questi motori si toccarono gli apici massimi della potenza. Poi i motori divennero sempre meno potenti. Questo era dovuto sia all'adozione da parte della Chevrolet della normativa SAE, come standard di misurazione di questo valore, come all'introduzione della benzina senza piombo, dei catalizzatori e delle norme sul controllo delle emissioni. Nel 1975 il motore L82 erogava 165 hp (123 kW) mentre il motore L82, disponibile come optional, ne produceva 205 (153 kW). Nel 1982 il motore L83 che equipaggiava le C3 sviluppava 200 hp (149 kW). Questi valori rimasero sostanzialmente stabili per un lungo periodo.

Vista laterale della C3

Esteticamente la C3 rappresentò l'ultima Corvette dotata di paraurti cromati. Nel 1973 venne sostituito il paraurti anteriore cromato con un fascione in materiale plastico che poteva assorbire urti fino a cinque miglia orarie (8 km/h). Per questa sua caratteristica veniva indicato come 5 mph. Venne mantenuto invece il paraurti posteriore in metallo cromato, che però venne rimosso l'anno successivo rendendo così il modello del 1973 l'ultimo dotato di questo tipo di paraurti.

Nel 1975 scompare il modello Convertible (decappottabile).

Nel 1978 verrà montato il lunotto posteriore a bolla.

Nel 1980 la Corvette verrà sottoposta ad una ampia rivisitazione acquistando delle linee più aerodinamiche in modo da ridurre la resistenza all'avanzamento, il valore di Cx, della vettura.

C4

La Corvette C4

La tanto attesa quarta generazione della Corvette entrò in produzione nel 1983 come model year 1984 e restò in produzione fino al 1996. Il modello per l'anno 1983 venne realizzato solo in 44 prototipi e non fu mai prodotto in serie. Uno di questi prototipi, il 23°, è esposto al National Corvette Museum di Bowling Green, Kentucky.

La C4 fu un modello molto apprezzato per il suo stile pulito e per il suo design aerodinamico. Questa nuova generazione venne completamente rivista, ponendo l'accento sulla maneggevolezza, e solo il motore rimase quello montato sulle serie precedenti.

Nel modello coupé venne incorporato un lunotto posteriore, che fungeva anche da portellone, che facilitava le operazioni di carico e scarico della vettura. Furono aggiunte anche nuove pinze freni in alluminio mentre divenne di serie un cruscotto con display digitale di alcuni strumenti.

Dal 1984 al 1988 la Corvette era dotata di una inusuale trasmissione 4+3 cioè con quattro velocità normali più tre overdrive sui tre rapporti superiori. Questo tipo di trasmissione era necessaria per rispettare gli standard sul consumo di carburante. Si dimostrò però alquanto problematica e alla fine venne sostituita (1989) da una trasmissione manuale ZF a sei rapporti. Una altra particolarità di questo dispositivo era data dal controllo elettronico, uno dei primi a venire installato, che attraverso un solenoide bloccava, in determinate condizioni di guida, la seconda marcia. Anche questo dispositivo era si era reso necessario per rispettare la normativa EPA sul consumo.

Vista posteriore della C4

All'inizio del 1985 il motore L98 con iniezione sostituì su molte Corvette l'unità precedente.

Nel 1992 venne introdotto il motore LT1 che forniva 300 hp (224 kW) migliorando sensibilmente le prestazioni delle versioni di base della Corvette. Nello stesso anno venne introdotto il controllo della trazione Acceleration Slip Regulation. Il sistema funzionava attraverso il controllo dei freni, dell'accensione del motore e il blocco dell'acceleratore e aveva lo scopo di prevenire perdite di aderenza delle ruote posteriori e quindi una possibile perdita di controllo del mezzo. Se il guidatore lo desiderava il sistema poteva venire disattivato.

Nel 1996 fu inserito nella gamma dei motori disponibili e per le sole versioni dotate di cambio manuale, anche il propulsore LT4 Small-block che forniva 320 hp (238 kW). Sulle versioni dotate di trasmissione automatica veniva invece montato il motore LT1.

B2K Callaway Turbo

Nel 1987 era possibile montare, direttamente dalla fabbrica, il pacchetto B2K. Il prezzo però di questo optional era in pratica pari al costo della vettura stessa. La Callaway Corvette era una Regular Production Option (RPO) e fu la prima volta nella storia che vennero inseriti direttamente nella gamma Chevrolet dei componenti realizzati da un preparatore esterno, la Callaway Cars.

Con questa opzione la potenza saliva a 345 hp (257 kW) nelle prime serie per raggiungere i 450 hp (335 kW) nelle ultime versioni.

Nel 1990 la B2K cominciò ad essere sostituita dalla ZR1 e nel biennio 1990-1991 le due opzioni coesistettero.

Venne realizzata anche una versione da record, derivata dalla Corvette dotata di doppio turbo, la Callaway Sledgehammer, che raggiunse, grazie alla potenza di 880 hp (656 kW) del suo motore, la velocità record di 410 km/h (254,76 miglia orarie) presso la pista del Ohio Trasportation Rersearch Center stabilendo così il record di velocità, sebbene ottenuto in condizioni non propriamente di serie, per una vettura stradale.

ZR1

La Corvette ZR-1

Il lavoro sulla ZR1 iniziò nel 1986 quando il team delle Corvette contattò la Lotus, allora parte del gruppo General Motors, con l'idea di sviluppare partendo dalla C4 un veicolo ad alte prestazioni. La Lotus progettò un nuovo motore con il quale sostituire il motore L98 utilizzato sulla Corvette standard. Ne risultò il motore LT5. Questo era sempre un propulsore V8 che manteneva l'alesaggio dell' L98 ma con il blocco cilindri in alluminio, doppio albero a camme in testa e quattro valvole per cilindro. Venne realizzato anche un sistema di aspirazione unico che permetteva, ai medi regimi, di chiudere la metà degli iniettori e dei collettori mentre garantiva 375 hp (280 kW) agli alti regimi. Sulla ZR1 fu anche inserito il sistema di sospensioni attive FX3, anch'esso sviluppato con la collaborazione della casa inglese.

Il motore per la sua realizzazione richiedeva molto lavoro manuale e, non avendo la General Motor nei suoi stabilimenti la possibilità di effettuare direttamente questo tipo di montaggio, si rivolse alla Mercury Marine per la costruzione di queste unità. Per cui i motori venivano realizzati negli stabilimenti della Mercury in Oklahoma e poi spediti a Bowling Green dove venivano montati sulle vetture.

Le vendite del veicolo cominciarono nel 1990 e la ZR1 si distingueva per la sezione posteriore più larga, gli pneumatici posteriori da 11 pollici, una fascia posteriore dotata di quattro luci dalla forma quadrata e infine per il CHMSL (Center High Mounted Stop Lamp) cioè per un luce posteriore montata nella parte alta e centrale del portellone.

La ZR1 dimostrò eccezionali capacità di accelerazione e maneggevolezza. Anche il prezzo era in linea con queste prestazioni ed era di 58.995 dollari, quasi il doppio di quello di una Corvette di base. Nel 1995 tale cifra raggiunse i 66.278 dollari ponendo così la Corvette nella stessa fascia di prezzo di vetture quali la Porsche 911 della serie 964.

Nel 1991 tutte le Corvette ricevettero degli aggiornamenti nella carrozzeria, negli interni e nuove ruote. La fascia posteriore della ZR1 venne inserita anche nelle altre versioni della vettura rendendo così difficile distinguere tra le versioni normali e la ZR1.

Nel 1992 furono inseriti altri miglioramenti quali degli stemmi con la scritta ZR1 sui parafanghi anteriori e divenne di serie il controllo della trazione.

L'anno successivo la Lotus riprogettò le testate e il sistema di distribuzione del motore LT5. La potenza arrivò a 405 hp (302 kW) e fu introdotto anche un sistema che permetteva il ricircolo dei gas di scarico migliorando in questo modo le emissioni.

La produzione della ZR1 si concluse nel 1995 dopo che ne erano stati realizzati 6.939 esemplari.

Grand Sport

La Grand Sport del 1996

Nel 1996 la Chevrolet, per commemorare la fine della produzione della C4, realizzò la versione Grand Sport. Questa era una riproposizione della analoga versione realizzata nel 1963. Furono solo 1.000 (810 coupé e 190 cabriolet) gli esemplari realizzati e avevano numeri di telaio speciali. La Grand Sport era equipaggiata con un motore LT4 che forniva 330 hp (246 kW) ed era disponibile solo in Admiral Blue con una striscia centrale bianca. I bulloni delle ruote erano verniciati in nero e sul cofano dal lato del guidatore erano posti due simboli in rosso.

Lo stemma Grand Sport, posto sul coperchio del sistema di iniezione, venne utilizzato anche su tutte le vetture dotate di motore LT4.

Pace Car Convertible

Nella 500 miglia di Indianapolis del 1986 venne utilizzata come Pace Car una corvette cabriolet gialla. In questo modo si rimarcò il ritorno nella gamma Corvette di questa tipologia di carrozzaria che era stata abbandonata dal 1975. In seguito venne posta in vendita una versione speciale Pace Car Replica della quale furono venduti 7.315 esemplari.

35th Anniversary

Nel 1988 venne posta in vendita la versione 35th Anniversary della Corvette. La vettura era disponibile con la sola colorazione bicolore bianco/nero. Gli esemplari realizzati furono 2.050.

40th Anniversary

Nel 1993 venne introdotto nella gamma degli optional della Corvette uno speciale pacchetto 40th Anniversary. Ne furono venduti 6.749.

Collectors Edition

La Collectors Edition fu l'ultima versione della C4 e venne presentata nel 1996. Era disponibile in Sebring Silver, aveva rifiniture speciali ed il suo prezzo era di 1.250 dollari più alto. Nel furono realizzate 5.412 delle quali 4.031 coupé e 1.381 cabriolet.

C5

La quinta generazione della Corvette venne presentata nel 1997 e si concluse con il Model Year 2004. La C5 era un progetto radicalmente rivisto rispetto alle generazione precedente. Caratteristiche salienti di questa generazione sono il telaio ottenuto con nuove tecnologie e la trasmissione spostata nella parte posteriore della vettura,la quale costituiva un blocco unico con il differenziale. Come trasmissione automatica venne scelta quella delle serie precedenti, la 4L60E, mentre per la trasmissione manuale venne scelta la T56 prodotta dalla Borg-Warner. Il risultato fu il miglior telaio delle ultime due generazioni della Corvette e la C5 si dimostrò una vettura migliore sotto ogni aspetto rispetto alla C4.

Z06

Corvette C5 Z06

La Z06 sostituì la ZR-1. Il nome di questa versione era ripreso dalla omonima Z06 prodotta durante la generazione C2 degli anni sessanta. Come motore venne utilizzata una versione migliorata e più potente, denominata LS6, del motore LS1 standard. La potenza sviluppata da questa unità era di 350 hp (287 kW) ed era leggermente inferiore a quella del propulsore della ZR-1. Nonostante questo però la Z06 si dimostrò più leggera e scattante della ZR-1, che la superava solo nella velocità massima. Vennero montate ruote più larghe, migliorate le sospensioni, prese d'aria per i freni e una nuova trasmissione manuale. Rispetto alla C5 standard la Z06 era più leggera di 48 kg (106 lb). Questo guadagno di peso era stato ottenuto montando tubi di scappamento in titanio e una batteria più leggera. Dal 2002 la potenza della Z06 salì a 405 hp (302 kW) grazie a modifiche di dettaglio del motore. Ne venne realizzata anche una versione sovralimentata che era dotata di un cofano in carbonio e di ammortizzatori migliorati. La velocità massima dichiarata è di 295 km/h.

50th Anniversary

La 50th Anniversary

Per festeggiare i 50 anni di produzione della Corvette venne realizzata una versione speciale appunto denominata 50th Anniversary. Era disponibile con carrozzaria coupé che cabriolet. Il solo colore disponibile per la carrozzeria era il rosso metallizzato con i sedili in pelle in due colori. Anche i cerchi erano speciali, in alluminio, inoltre erano state realizzate uno stemma e delle rifiniture esclusivi per questo modello. Il motore utilizzato era la versione LS1 e rimanevano disponibili tutti gli optional presenti nella gamma della Corvette.

C5.R

La C5.R era la versione da competizione di questa generazione e venne realizzata dalla Pratt & Miller per conto della GM Racing. La base era costituita dalla C5 stradale ma la -R aveva un interasse maggiore e una carrozzeria senza fari a scomparsa. Il motore era il 7 L V8.

La vettura ha preso parte a competizioni quali la 24 ore di Le Mans e della ALMS, inserita nella classe GTS.

Nel 2001 ha dominato vincendo 8 gare su 10 tra le quali la vittoria alla 24 ore di Daytona e ottenendo, sempre nella classe GTS, i primi due posti alla gara di Le Mans. L'anno successivo la C5.R riconquistò il primo e il secondo posto a Le Mans nella propria classe dominando anche nella ALMS. In questo periodo venne utilizzata una trasmissione nella quale differenziale e trasmissione erano separati.

Nel 2003 furono introdotte delle nuove norme che limitavano, nel tentativo di ridurre la velocità, del 10 per cento la potenza dei motori. Nonostante questo la Corvette vinse nella gara di esordio a Sebring e conquistò nuovamente il campionato ottenendo alla fine un totale di 8 vittorie. Per festeggiare i 50 anni della vettura la colorazione delle auto passò da quella completamente gialla ad una verniciatura rossa-bianca-blu.

Nel 2004 si aggiunse una nuova vittoria nella classe GTS alla 24 ore di Le Mans mentre nel 2005 la C5.R vinse solo nelle gare di Imola e di Zhuhai conquistando diversi podi nelle altre gare. Con la C5.R il team Pacific Coast Racing ottenne nella ALMS alcuni podi alle spalle della C6.R ufficiale.

 

 
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